"DA CARNEFICE A VITTIMA"
La signora è ferma, in piedi, con le braccia conserte. Accanto a lei c’è un lungo tavolo coperto da un telo verde sul quale luccicano, sotto i neon, due plance Deluxe di Scrabble. Là vicino c’è una marea di ragazzini che fanno la coda per giocare alla Wii. Sorride a sé stessa, cercando di capire quale, tra quei volti, sarà la sua prossima vittima. In quel momento si sente tirare il cardigan e una voce stridula e strafottente dice: “Cos’è quello, Scarabeo?”. Capelli a spazzola, non più di 12 anni, occhi verdi, jeans stracciati, scarpe da ginnastica con le stringhe diverse (come va di moda ora) e una t-shirt nera con la stampa di una mano che fa le corna con tre dita (sua figlia, che si è fatta fotografare così quest’estate, le ha detto che vuol dire I Love You, ma lei non è tanto convinta e prima o poi si informerà a dovere). Accanto a lui un altro ragazzino, un po’ più magro, occhiali alla Peppino di Capri, camicia a scacchi blu, verde e rossi, un gilet di lana e dei pantaloni a coste beige. Le scappa da ridere, perché pensa che sono proprio una bella coppia. Risponde sorridendo gentilmente, ma un po’ irritata: “Noi non siamo Scarabeo. Questo è Scrabble ed è il gioco vero, quello originale. Vuoi giocare?”. “Scrachè? Ma io non ci so giocare!” Mmm, dicono tutti così… e ogni volta lei scoppia a ridere e dice: “Sai parlare? Sai dire le parole? Allora, se sai parlare, puoi giocare a Scrabble!” lui la guarda un po’ stupito “Certo che so parlare! Giochiamo io e il mio amico, dai! Vediamo questo gioco che si sa parlare!”. Lei sorride, gli si siede accanto e inizia a spiegare … (…)… Lui si è appassionato. Certo che se una gli dice che quella è una guerra di parole e che bisogna pensare di giocare una specie di battaglia navale delle lettere, lui non può non voler affondare le parole del suo amico. Certo che, se il suo amico non è tanto scemo, e gli piazza chitone spiegandogli la parola (davanti a una signora inebetita), lui si incaponisce e gli spara un bel JAZZ col jolly sulla tripla criticando la mancanza della J e dichiarando di voler scrivere alla Mattel! A un certo punto, arrivano le telecamere; RAITRE, ci dicono. Il ragazzino non sta più in sé dalla gioia. “Posso fare l’intervista con te?” (Mattusseiscemo!) “No, tesoro, io sono timida e le telecamere non mi piacciono; e poi la tua mamma non ti ha dato il permesso. Continuiamo a giocare, dai.” Lo vede fiondarsi verso la Wii e parlare velocemente con una signora che annuisce per poi tornare indietro sorridendo “Mia madre dice che va bene”. (Oh Dio…). La signora scoppia a ridere e dice “Ok, ma io non mi faccio intervistare. Tu fai quello che vuoi, ok? Vai là dalla giornalista e fatti intervistare, piccola faccia di tolla che non sei altro! A sapere, poi, cosa hai da dire.” … (…)… La giornalista è stata presa di sorpresa. Lui l’ha tirata per il gomito e ha detto “Voglio essere intervistato anche io!”. Lei non poteva dire di no. La signora sta dietro la telecamera perché non si vuole far vedere, ma desidera ascoltare. La telecamera si accende, il microfono si abbassa fino al bambino, seduto davanti alla plancia, che gioca con il suo amico e la giornalista dice: “Allora, ti piace questo gioco?”. Lui gonfia il petto come se fosse un tacchino ripieno all’inverosimile, pronto per il forno; guarda dritto, dritto senza alcuna paura nella telecamera, che quasi ti incute timore, e dice tutto d’un fiato “Beh, prima di tutto, questo non è Scarabeo, ok? Perché questo è l’originale, quello vero e si chiama Scrabble!” La signora quasi sviene dall’imbarazzo…“E poi, diciamo che è una gran figàta perché basta che sai parlare e ci puoi giocare! E comunque, questo non è Scarabeo, capisci?” La signora cerca un appiglio perché si rende conto di aver creato un mostro… “Qua si fanno le battaglie con le parole. Non è una figata? La vedi questa? L’ho scritta io! E poi il mio amico, qua, lui si è attaccato alla mia parola, ma io gli ho sparato un’altra parola e ho fatto tanti punti!” La signora pensa: “Ok, forse dovrò cambiare il modo di spiegare il gioco ai ragazzini”… “E’ proprio una figata, no? E ricordati che non siamo Scarabeo! E poi, guarda qua…”. L’intervista sta finendo. La giornalista ringrazia il ragazzino e si sposta di pochi metri con la telecamera. Il ragazzino ride soddisfatto, mentre con il suo amico compie una specie di strano rito fatto di pugni e schiaffetti alle mani. Il suo sguardo furbissimo incrocia quello della signora che, senza accorgersene, gli fa il segno delle corna a tre dita e gli manda un bacio, mentre la giornalista dice alla telecamera: “E da Ludica di Ottobre, è tutto!”.
8 commenti:
complimenti alla giornalista, quella "scrabblistica" intendo ed al suo divertente racconto
le foto non sono nulla di eccezionale dal punto di vista tecnico, ma quello che rappresentano è sì eccezionale. Di sicuro troveremo i nostri eredi per i tornei del futuro. Chi ha scritto il pezzo ha un mestiere assicurato. Complimenti a tutti.
io immagino l'autore dal taglio dell'articolo...
Si, sono d'accordo, le foto non sono stupende ma ce n'è una (quella della scacchiera da sola, che ha fatto Fausto) che rappresenta pienamente quest'ultima Ludica, secondo me. A parte il mio racconto, basato su personaggi veri e una storia realmente accaduta ;-), sono state molte le occasioni nelle quali Scarabeo è stato paragonato a Scrabble e si è argomentato molto sui due giochi; senza contare che avevamo lo stand della Editrice Giochi proprio dietro le spalle... :-/
Desidero ringraziare con tutto il mio cuore (e in ordine di arrivo):
* Alberto Capponi: che si è sbattuto tantissimo per farmi avere plance, volantini, posters, etc. in tempo per giovedì sera, quando abbiamo allestito lo stand, (ma che, se mi taglia di nuovo i fogli con i segnapunti da regalare con le scatole, gli scoperchio la testa, molto lentamente, con un cucchiaino da thè!)
* Margherita Singuaroli: che si è fatta chilometri a piedi (davvero) per arrivare in tempo allo stand venerdì e che, non avendone avuto abbastanza, ci ha aiutato (encomiabilmente, si dice?) anche domenica! Peccato che insistesse per farci fare i corsi all'uncinetto!
* Fausto Sirianni: del quale vorrei scrivere solo il nome poichè, secondo me, solo quello basta per evocare l'immagine di un silenzioso ma stoico, coraggioso, impavido, ardimentoso e temerario guerriero dello Scrabble! Io lo chiamerei Scrabbleman!
* Alessio D'Alì: che Domenica è venuto da Genova ad aiutarci e senza nemmeno aspettare un minuto si è buttato nella bolgia e ha segnato ben due punti di seguito facendo associare due coppie di ragazzi! Mitico Ale!
E' stata una gioia stare con voi e lavorare con voi e per voi in questi tre giorni. Ci siamo divertiti, affannati, affamati (con gli arancini freddi e i cannoli dal sapore strano...) ma ce l'abbiamo fatta e, se non ho sbagliato i conti, abbiamo associato 18 persone!
Menzioni speciali al nuovo programma scovato da Fausto che è andato sparato, giocando da solo per ben 24 ore e non si è mai impallato così come il bellissimo e stupendissimo proiettore della Mattel!
Menzione specialissima alla Mattel che ha regalato ben 300 scatole di Scrabble alle scuole che hanno visitato la fiera venerdì e che hanno, molto probabilmente, originato il primo campionato regionale di Scrabble tra due scuole sponsorizzato dalla Federazione (ma questa è cosa da discutere in separata sede).
Di nuovo, grazie, grazie e grazie ancora ai quattro valorosi che si sono dati il cambio vicino a questa pazza isterica. Spero di ritrovarvi tutti a Marzo!
Un abbraccio...
Rosa
Rosa, davvero complimenti per l'articolo. E' strepitoso.
:-) già... proprio una figàta ;-)
Io aggiungo solo il GRAZIE doveroso a Rosa che non si stanca mai, e un piccolo fatto cui ho assistito domenica mattina.
Padre (+ o - 40enne) e figlio adolescente si fermano a guardare il nostro stand.
Il Figlio: - Che è questo, pa'? Scarabeo?
Il Padre: - Noooo...questo è venuto molto prima.
Morale: visto che è venuto molto prima, speriamo che continui molto più a lungo...
W lo scrabble
Marghe
Sarà ....
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